Eccoci qui a parlare di nuovo dell’importanza della fotografia di famiglia.
Oggi vi parlo dell’importanza del ritratto della prima comunione e cresima.
Quanti di voi hanno nel fondo dei cassetti una foto di rito (eventualmente con la cala in mano) guardando in alto verso la luce divina che scende verso di voi. Per quanto la guardiamo con criticismo è una foto a noi cara perché segna un tempo, o più che un tempo direi un passaggio.
Si perde l’innocenza e la spensieratezza dell’infanzia per affacciarsi all’età adulta”: LA PREADOLESCENZA
Il preadolescente non è più un bambino me neanche un adulto. E’ un età molto delicata in cui si da l’addio al corpo del bambino e gli sviluppi puberali prendono il sopravvento, porta a maturazione dello sviluppo logico Ci si può chiudere di fronte ai coetanei, subendo un ridimensionamento della propria identificazione e mettere in discussione le scelte dei genitori.
Il preadolescente, con le sue modificazioni e con i suoi comportamenti ha il pregio di interrogare gli adulti sul loro comportamento, sulla loro coerenza, sulla relazione che i due genitori hanno tra di loro, sul processo educativo. Ciò si accentuerà con l’adolescenza; nel frattempo, però, egli sembra avere questa caratteristica, che non sempre viene letta attentamente e con serenità dagli adulti.
Il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza lo si vive portandosi dentro di sé il bagaglio psicologico ed affettivo che ha assimilato durante gli anni precedenti. Ha imparato a reagire, a suo modo, ai comportamenti e agli atteggiamenti degli altri membri, a riconoscere gli stati umorali degli altri, a percepire il clima familiare, positivo o negativo, sereno o elettrico.
Per me, vedere questi bimbi-preadolescenti nelle loro mille sfaccettature è una meraviglia e mi stupisco in ogni sessione che faccio con loro.
By the way vi lascio con una piccola raccolta della stagione precedente.