



Ci sono fasi della crescita che sembrano sospese tra il prima e il dopo, momenti in cui l’infanzia inizia a lasciare spazio a qualcosa di nuovo. L’età della Prima Comunione è una di queste. Non parlo del rito religioso, ma di quel sottile cambiamento che avviene nei bambini attorno ai 9-10 anni: lo sguardo si fa più profondo, il sorriso più consapevole, i tratti iniziano a trasformarsi. È un passaggio delicato e prezioso, che merita di essere raccontato.
A questa età, i bambini vivono un momento unico: sono ancora pieni della spontaneità dell’infanzia, ma iniziano a mostrare le prime sfumature della personalità che li accompagnerà nell’adolescenza. Fotografarli ora significa catturare questa transizione, creando immagini che restituiranno, a distanza di anni, il ritratto autentico di un’età effimera, ma piena di magia.
Le mie sessioni fotografiche dedicate a questa fascia d’età non hanno nulla a che vedere con la cerimonia, ma con l’essenza di questo momento di crescita. Uso la fotografia per raccontare chi sono ora, in un modo che rimanga vero anche in futuro. Attraverso giochi di luce, pose naturali e un tocco creativo, creo immagini senza tempo, capaci di trasmettere emozioni al di là degli anni.
Un ritratto scattato oggi sarà un tesoro domani. Per i bambini, sarà la testimonianza di un periodo di vita che forse nemmeno ricordano con chiarezza. Per i genitori, sarà un modo per custodire quell’età fugace prima che lasci spazio alla crescita. Per entrambi, sarà un ponte verso i ricordi, un modo per fermare il tempo, almeno in una fotografia.
Se anche tu vuoi fermare questo momento speciale con immagini che parlano di autenticità e bellezza senza tempo, contattami: sarò felice di creare insieme un ricordo che resterà per sempre.

































Hai prenotato una sessione fotografica per te o per la tua famiglia. Perfetto, e adesso?
Diciamo la verità, trovarsi davanti all’occhio della macchina fotografica può essere un’esperienza particolarmente straniante. Abbiamo tutti presente quel piccolo colpo all’autostima che ci assale quando ciò che vediamo sullo schermo non corrisponde a ciò che ci aspetteremo. Non vi scoraggiate, è assolutamente normale, specie se si tratta di foto in studio, in cui la luce impietosa del flash non risparmia rughe, brufolini e pelli non proprio splendenti. Ecco perché ho pensato di stilare una piccola lista di consigli per tutte voi, donne incinte molto affaticate e neomamme che non hanno nemmeno il tempo di dormire, figuriamoci prepararsi ad uno shooting come modelle professioniste.

Già a partire dal giorno prima, bevi (acqua). La pelle disidratata si vede subito, ed è buona norma reidratarla come si deve in vista dell’incontro con l’obiettivo.
Se la sessione prevede di mostrare un po’ di pelle, come ad esempio il servizio Maternità con il pancione in bella vista, ritagliati un po’ di tempo per una lunga doccia o un bagno caldo. Oltre a far bene all’umore, una doccia calda seguita da un buon esfoliante rimuove cellule di pelle morta, punti neri, brufolini e altre imperfezioni.
Adesso che siete rilassate e profumate, dateci dentro con la crema idratante. Gambe, braccia, cosce e pancia. Ovunque.
Per gli stessi motivi di cui sopra, non risparmiate sul burrocacao. Le labbra screpolate sono brutte da vedere, ancora peggio da fotografare.
Ognuna dei suoi peletti fa quello che vuole, ma una rapida sistemata non fa mai male. Un monociglio in bella vista potrebbe non essere ciò che vuoi rivedere quando tra 5 o 10 anni ricorderai com’eri giovane e bella.
Non è necessario andare per forza dal parrucchiere, una piega veloce con spazzola e phon è sufficiente per domare la chioma ed evitare l’effetto aureola con i capelli elettrici sparati in tutte le direzioni.
Anche in questo caso, ognuna ha il suo stile ma in linea generale cerca di evitare cose troppo stravaganti e colori troppo accesi. Piuttosto, opta per un effetto più naturale e scegli colori tenui come rosa pallido, tortora, sabbia e così via.
Ultimo ma non meno importante, un consiglio che è quasi un obbligo per tutti i membri della famiglia: abbigliamento neutro. Nelle mie sessioni fornisco ogni genere di abbigliamento per neonati e bimbi piccoli, studiato accuratamente a seconda dello stile del servizio. Al momento di scattare le foto di famiglia però non è raro che genitori, fratellini e sorelline sfoggino colori improbabili e loghi giganteschi. Non ci sono indicazioni specifiche, ma il mio consiglio è quello di scegliere se possibile capi non troppo appariscenti, in colori sobri e senza loghi visibili. Sembra ovvio ma l’abbigliamento deve passare in secondo piano e non distogliere lo sguardo dai veri soggetti della foto, che siete tu e la tua famiglia.
Ed ecco qui il secondo set delle sessioni di Natale 2019.
Un set ispirato dalla regina delle fiabe natalizie, Lo schiaccianoci e il re dei topi.
Ho cercato di creare un’atmosfera senza tempo, con una luce più incisiva.
Cerco d’immaginarmi quando tra 5/6 anni questo album ricade tra le vostre mani quale valore avrà e i vostri figli cosa penseranno quando si vedranno piccolini e sono felice perché credo che faccio un lavoro importante: Sto congelando un frammento di tempo per voi e per i vostri piccoli, perché lo dico spesso. le mie fotografie non sono per noi genitori, sono l’eredità affettiva che lasciamo ai nostri figli.
Le date delle sessioni di Natale sono dal 09 novembre al 08 dicembre, a posti slot.
Per info e prenotazioni:
info@stefaniadobrin.com
Whapp: 3899938264
chi prenota entro il 31 ottobre avrà un gradevole omaggio da parte mia.

I più impazienti di voi hanno già cominciato a chiedermelo da giorni e voglio rassicurare tutti: i preparativi per Natale procedono! A rilento, ma procedono! Sarà per il clima ancora mite ma pensare a Natale mi metteva a disagio. Ieri sera, invece mi sono data una mossa e ho preparato il primo set.
Una vera camera da letto! Un set per tutta la famiglia, dove grandi e piccini si possono coccolare, saltare, ballare e fare le capriole, per chi vuole una fotografia spontanea e autentica.
Il tutto racchiuso in un bellissimo album fotografico 20×20 cm.
La disponibilità per le sessioni di Natale è per tutti i weekend dal 09 novembre al 8 dicembre.
Per riservare il posto slot scrivere a info@stefaniadobrin.com oppure Whatsapp al nr: 3899938264
PS: per chi prenota entro il 30 di ottobre ho riservato un’omaggio.
Che fai, sei dei nostri?



I neonati sono assolutamente adorabili, su questo siamo tutti d’accordo, ma se dovessi scegliere la fascia di età che amo fotografare sarebbe probabilmente quella dei bimbi più grandicelli.
Infatti verso i 12 mesi il bambino è più autonomo e indipendente, pronto ad andare alla scoperta del mondo, e questo rende il servizio fotografico divertente e imprevedibile!
Le nuove capacità di movimento si accompagnano ad un maggiore interesse verso il mondo esterno, fonte di stimoli e curiosità, per cui il bambino si lancia con coraggio alla scoperta ed è in grado di conquistare qualunque posto a lui accessibile. Questa spinta all’esplorazione è però naturalmente bilanciata dalla necessità di sentirsi sicuro e protetto, in particolare grazie all’incoraggiamento che riceve dall’adulto, che rappresenta per il bambino la base sicura da cui partire e verso la quale tornare in caso di bisogno.
Il ruolo dei genitori è quello di occuparsi della sua sicurezza, cercando di non ostacolare la ricerca di autonomia e allo stesso tempo senza venire meno al ruolo di supporto e rassicurazione. La sfida sta nell’incoraggiare queste nuove capacità e al contempo offrire dei limiti, talvolta anche fisici, al piccolo esploratore.
In questa fase può essere importante aspettare e non spingerlo a fare movimenti che non fa ancora spontaneamente, per esempio evitando di metterlo in piedi, fargli muovere i primi passi e così via, ma anche evitare di limitarne la sperimentazione con l’uso di girelli, box e attrezzi vari che ne limitano le esperienze. Inoltre, limiti e divieti vanno dati in modo delicato ma chiaro e inequivocabile, tenendo presente che i rimproveri non servono: piuttosto che “Sei cattivo!”, meglio dire “Ti prego, smettila, mi fai male” oppure “Non mi piace!”.
A questo punto il bambino è in genere in grado di capire il senso delle parole più usate, comprende frasi semplici e può servirsi delle prime paroline oltre alla gestualità per comunicare i propri desideri, per esempio indicando un oggetto per richiederlo o per farlo vedere. Inoltre, riconosce bene gli oggetti che gli vengono dati più spesso e non si limita più ad esplorarli solo con la bocca, ma vuole capire come funzionano: inizia a giocarci e a usarli per imitazione, “leggendo” il libricino, “parlando” al telefono e così via. Questo “gioco del far finta” è fondamentale per sperimentare le azioni quotidiane e dimostrare a sé stesso e agli altri che può farcela da solo. Per aiutarlo, è utile proporgli pochi giocattoli alla volta, e dargli la possibilità di sperimentare da solo.
La parola chiave in questa fase è Autonomia: anche se le sue abilità sono in evoluzione e la sua capacità di giudizio limitata, è essenziale lasciarlo provare. Per favorire lo sviluppo dell’autonomia potreste proporre attività motorie libere, rispettando i tempi e le iniziative del bambino e favorendo giochi con oggetti d’uso quotidiano. Allo stesso tempo, cercate di farlo partecipare ad attività e conversazioni familiari, dandogli il tempo di esprimere i suoi desideri e la sua capacità di scelta, facendogli capire che è ascoltato, che capite ciò che prova e che per voi è importante quello che fa.

Questa settimana ho ricevuto una chiamata da parte di una donna che mi ha chiesto informazioni sui servizi fotografici per i bambini. Parlando un pò l’ho invitata in studio a visionare altri servizi eseguiti da me in modo da capire meglio le sue esigenze. Quando è venuta in studio ho avvertito un leggera ansia ma ho pensato che come a tutte le mamme può capitare di essere sopraffatta dall’energia che impieghi nel allevare un figlio. Ho conosciuto anche il suo pargoletto, Tommaso. Abbiamo deciso i dettagli e ci siamo accordate per il giorno. La sessione è iniziata in modo naturale e ho capito subito che Tommaso era una buona forchetta nonostante la tenerissima età. I genitori piano piano dopo qualche battuta mi dicono che Tommaso è adottato, anzi non ancora perché da qualche mese la mamma biologica che ha abbandonato Tommaso in ospedale un’anno fa, si è fatta avanti e lo vorrebbe indietro. Da lì la mia testa è annebbiata, e cerco d’immaginarmi minimamente il dolore e l’ansia che possono provare questi genitori per il loro figlio. L’impotenza e l’attesa di un freddo verdetto su un pezzo di carta potrebbe cambiare la vita di questo piccolino. Intanto si aspetta…. e si spera… e si scatta qualche foto per ricordarsi dei momenti felici. Ecco perché adoro il mio lavoro. Mi mette in contatto con il lato più umano e bello che abbiamo.