Category: Bambini

L’importanza del ritratto di prima comunione e cresima

Eccoci qui a parlare di nuovo dell’importanza della fotografia di famiglia. 

Oggi vi parlo dell’importanza del ritratto della prima comunione e cresima. 

Quanti di voi hanno nel fondo dei cassetti una foto di rito (eventualmente con la cala in mano) guardando in alto verso la luce divina che scende verso di voi. Per quanto la guardiamo con criticismo è una foto a noi cara perché segna un tempo, o più che un tempo direi un passaggio. 

Si perde l’innocenza  e la spensieratezza dell’infanzia per affacciarsi all’età adulta”: LA PREADOLESCENZA

Il preadolescente non è più un bambino me neanche un adulto. E’ un età molto delicata in cui si da l’addio al corpo del bambino e gli sviluppi puberali prendono il sopravvento, porta a maturazione dello sviluppo logico Ci si può chiudere di fronte ai coetanei, subendo un ridimensionamento della propria identificazione e mettere in discussione le scelte dei genitori.

Il preadolescente, con le sue modificazioni e con i suoi comportamenti ha il pregio di interrogare gli adulti sul loro comportamentosulla loro coerenza, sulla relazione che i due genitori hanno tra di loro, sul processo educativo. Ciò si accentuerà con l’adolescenza; nel frattempo, però, egli sembra avere questa caratteristica, che non sempre viene letta attentamente e con serenità dagli adulti. 

Il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza lo si vive portandosi dentro di sé il bagaglio psicologico ed affettivo che ha assimilato durante gli anni precedenti. Ha imparato a reagire, a suo modo, ai comportamenti e agli atteggiamenti degli altri membri, a riconoscere gli stati umorali degli altri, a percepire il clima familiare, positivo o negativo, sereno o elettrico.

Per me, vedere questi bimbi-preadolescenti nelle loro mille sfaccettature  è una meraviglia e mi stupisco in ogni sessione che faccio con loro. 

By the way vi lascio con una piccola raccolta della stagione precedente. 

 

 

 

 

HO-HO-HO BIS

Ed ecco qui il secondo set delle sessioni di Natale 2019.

Un set ispirato dalla regina delle fiabe natalizie, Lo schiaccianoci e il re dei topi.

Ho cercato di creare un’atmosfera senza tempo, con una luce più incisiva.

Cerco d’immaginarmi quando tra 5/6 anni questo album ricade tra le  vostre mani quale valore avrà e i vostri figli cosa penseranno  quando si vedranno piccolini e sono felice perché credo che faccio un lavoro importante: Sto congelando un frammento di tempo per voi e per i vostri piccoli, perché lo dico spesso. le mie fotografie non sono per noi genitori, sono l’eredità affettiva che lasciamo ai nostri figli.

Le date delle sessioni di Natale sono dal 09 novembre al 08 dicembre, a posti slot.

Per info e prenotazioni:

info@stefaniadobrin.com

Whapp: 3899938264

chi prenota entro il 31 ottobre avrà un gradevole omaggio da parte mia.

 

 

HO-HO-HO!

I più impazienti di voi hanno già cominciato a chiedermelo da giorni e voglio rassicurare tutti: i preparativi per Natale procedono! A rilento, ma procedono! Sarà per il clima ancora mite ma pensare a Natale mi metteva a disagio.  Ieri sera, invece mi sono data una mossa e ho preparato il primo set.

Una vera camera da letto! Un set per tutta la famiglia,  dove grandi e piccini si possono coccolare, saltare, ballare e fare le capriole, per chi vuole una fotografia spontanea e autentica.

Il tutto racchiuso in un bellissimo album fotografico 20×20 cm.

La disponibilità per le sessioni di Natale è per tutti i weekend dal 09 novembre al 8 dicembre.

Per riservare il posto slot scrivere a info@stefaniadobrin.com oppure Whatsapp al nr: 3899938264

PS: per chi prenota entro il 30 di ottobre ho riservato un’omaggio.

Che fai, sei dei nostri?

 

 

Che l’esplorazione del mondo abbia inizio!

I neonati sono assolutamente adorabili, su questo siamo tutti d’accordo, ma se dovessi scegliere la fascia di età che amo fotografare sarebbe probabilmente quella dei bimbi più grandicelli.

Infatti verso i 12 mesi il bambino è più autonomo e indipendente, pronto ad andare alla scoperta del mondo, e questo rende il servizio fotografico divertente e imprevedibile!

Le nuove capacità di movimento si accompagnano ad un maggiore interesse verso il mondo esterno, fonte di stimoli e curiosità, per cui il bambino si lancia con coraggio alla scoperta ed è in grado di conquistare qualunque posto a lui accessibile. Questa spinta all’esplorazione è però naturalmente bilanciata dalla necessità di sentirsi sicuro e protetto, in particolare grazie all’incoraggiamento che riceve dall’adulto, che rappresenta per il bambino la base sicura da cui partire e verso la quale tornare in caso di bisogno.

Il ruolo dei genitori è quello di occuparsi della sua sicurezza, cercando di non ostacolare la ricerca di autonomia e allo stesso tempo senza venire meno al ruolo di supporto e rassicurazione. La sfida sta nell’incoraggiare queste nuove capacità e al contempo offrire dei limiti, talvolta anche fisici, al piccolo esploratore.

In questa fase può essere importante aspettare e non spingerlo a fare movimenti che non fa ancora spontaneamente, per esempio evitando di metterlo in piedi, fargli muovere i primi passi e così via, ma anche evitare di limitarne la sperimentazione con l’uso di girelli, box e attrezzi vari che ne limitano le esperienze. Inoltre, limiti e divieti vanno dati in modo delicato ma chiaro e inequivocabile, tenendo presente che i rimproveri non servono: piuttosto che “Sei cattivo!”, meglio dire “Ti prego, smettila, mi fai male” oppure “Non mi piace!”. 

A questo punto il bambino è in genere in grado di capire il senso delle parole più usate, comprende frasi semplici e può servirsi delle prime paroline oltre alla gestualità per comunicare i propri desideri, per esempio indicando un oggetto per richiederlo o per farlo vedere. Inoltre, riconosce bene gli oggetti che gli vengono dati più spesso e non si limita più ad esplorarli solo con la bocca, ma vuole capire come funzionano: inizia a giocarci e a usarli per imitazione, “leggendo” il libricino, “parlando” al telefono e così via. Questo “gioco del far finta” è fondamentale per sperimentare le azioni quotidiane e dimostrare a sé stesso e agli altri che può farcela da solo. Per aiutarlo, è utile proporgli pochi giocattoli alla volta, e dargli la possibilità di sperimentare da solo.

La parola chiave in questa fase è Autonomia: anche se le sue abilità sono in evoluzione e la sua capacità di giudizio limitata, è essenziale lasciarlo provare. Per favorire lo sviluppo dell’autonomia potreste proporre attività motorie libere, rispettando i tempi e le iniziative del bambino e favorendo giochi con oggetti d’uso quotidiano. Allo stesso tempo, cercate di farlo partecipare ad attività e conversazioni familiari, dandogli il tempo di esprimere i suoi desideri e la sua capacità di scelta, facendogli capire che è ascoltato, che capite ciò che prova e che per voi è importante quello che fa. 

L’importanza di una fotografia di famiglia

Questa settimana ho ricevuto una chiamata da parte di una donna che mi ha chiesto informazioni sui servizi fotografici per i bambini. Parlando un pò l’ho invitata in studio a visionare altri servizi eseguiti da me in modo da capire meglio le sue esigenze. Quando è venuta in studio ho avvertito un leggera ansia ma ho pensato che come a tutte le mamme può capitare di essere sopraffatta dall’energia che impieghi nel allevare un figlio. Ho conosciuto anche il suo pargoletto, Tommaso. Abbiamo deciso i dettagli e ci siamo accordate per il giorno. La sessione è iniziata in modo naturale e ho capito subito che Tommaso era una buona forchetta nonostante la tenerissima età. I genitori piano piano dopo qualche battuta mi dicono che Tommaso è adottato, anzi non ancora perché da qualche mese la mamma biologica che ha abbandonato Tommaso in ospedale un’anno fa,  si è fatta avanti e lo vorrebbe indietro. Da lì la mia testa è annebbiata, e cerco d’immaginarmi minimamente il dolore e l’ansia che possono provare questi genitori per il loro figlio. L’impotenza e l’attesa di un freddo verdetto su un pezzo di carta potrebbe cambiare la vita di questo piccolino. Intanto si aspetta…. e si spera… e si scatta qualche foto per ricordarsi dei momenti felici. Ecco perché adoro il mio lavoro. Mi mette in contatto con il lato più umano e bello che abbiamo.