Questi ultimi 2 mesi mi hanno fatto riflettere sulle lezioni che ho imparato nell’avere una partita iva, mantenere i rapporti con i clienti, gestire le spese, stare in equilibrio tra il lavoro e gli affetti dall’interno delle mura domestiche, cercando di non sclerare.
Personalmente non ho minimamente pensato quanto sia difficile lavorare (da casa) e prendere cura di una bimba di 5 anni. Sono stata colta di sorpresa di quanto mia figlia mi stava reclamando ogni volta che fissavo il pc per più di 10 minuti. Sono stata sempre molto fiera dalla mia determinazione e la mi dedizione nel portare i compiti alla fine, ma in questi mesi sono stata sopraffatta da un turbine di emozioni miste tra il senso di colpa che mia figlia guarda troppa tv e l’idea di fare tante cose insieme a lei, tra la rabbia che non riesco a portare un lavoro al termine e la desolazione dell’esilio domestico.
Prendersi cura dei figli in quarantena è un’altalena tra la cosa più bella e la più tragica insieme. Non ti puoi permettere di dormire fino a tardi, oppure non apparecchiare per pranzo. Ma nello stesso tempo non ti senti solo.
Qualunque sia il vostro lavoro, una volta diventati genitori si deve ridimensionare tutto, compreso il lavoro. E non sentirti in colpa se le tue motivazioni cambiano, apprezza di più il tuo tempo libero insieme alla famiglia e accetta il fatto che sei meno produttivo.
E trova del tempo per te!
Tra il lavoro e la famiglia una donna facilmente riempie la giornata. Ma…devi trovare del tempo per te stessa. Un aperitivo con un’amica, una pedalata in campagna, un caso di ballo/disegno/yoga ti faranno diventare una mamma migliore perché concentrarti anche sui tuoi bisogni la frustrazione sparisce (provare per credere).
Illustrazione di Aart-Jan Venema.
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